Nell’uso comune italiano, anima indica “il principio vitale e spirituale dell’essere umano”, contrapposto (o complementare) al corpo. In senso figurato può designare anche l’intimità psichica (“l’anima di un progetto”) o la forza animatrice di qualunque cosa (“l’anima del motore”). Fin dall’antichità, però, il termine porta con sé una costellazione di domande: che cos’è la vita? che cosa rende un organismo consapevole? sopravvive qualcosa dopo la morte?
Greco ψυχή (psûkhē): soffio, respiro vitale.
Latino anima: respiro, vento (da anĭmāre, “soffiare”, “dare vita”).
Dall’idea di “soffio” discende il nesso originario fra anima e vita: finché c’è respiro c’è vita, quando il respiro se ne va “l’anima esce dal corpo”.
Epoca | Autori / correnti | Punto focale |
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Presocratici | Talete, Eraclito | Vita come principio mobile; identità anima-cosmo. |
Platone (IV sec. a.C.) | Repubblica, Fedro | Anima immateriale, tripartita (razionale, irascibile, concupiscibile); pre-esistenza e immortalità. |
Aristotele (De Anima) | IV sec. a.C. | Anima = “forma” del corpo vivente. Tre gradi: vegetativo, sensitivo, razionale. Non è separabile come sostanza distinta, se non la parte intelectiva. |
Ellenismo | Stoici, Epicurei | Materialismo stoico (pneuma corporeo); atomi epicurei e mortalità dell’anima. |
Neoplatonismo | Plotino | Emanazione: anima mediatrice fra intelletto e materia; immortalità. |
Cristianesimo patristico | Agostino | Anima spirituale creata da Dio, destinata alla visione beatifica; interiorità (“in interiore homine habitat veritas”). |
Tommaso d’Aquino | XIII sec. | Sintesi aristotelico-cristiana: anima forma substanziale del corpo, unica, immortale per sé, principio di vita, conoscenza, libertà. |
Cartesio | XVII sec. | Dualismo res cogitans / res extensa; problema dell’interazione. |
Illuminismo e positivismo | Hume, Comte | Sospetto verso sostanze spirituali; riduzione a fascio di percezioni o a funzioni cerebrali. |
Contemporanei | Husserl, Heidegger, neuroscienze | Svolta verso la “coscienza” o il “Dasein”; studio empirico di mente e cervello. |
Ātman hindu: nucleo divino-impersonale che si identifica con Brahman.
Buddhismo: dottrina del non-sé (anattā), negazione di un’anima permanente.
Pensiero cinese: qi come soffio vitale, ma non c’è separazione anima/corpo.
Neuroscienze: correlano stati mentali a pattern neurali; spesso parlano di coscienza o mente più che di “anima”.
Filosofia della mente:
Dualismo rivisitato (Swinburne, Chalmers “dualismo di proprietà”).
Fisicalismo riduzionista: mente = cervello.
Emergentismo: la coscienza emerge da complessità neurale ma non si riduce a essa.
Panpsichismo & teoria dell’informazione integrata: coscienza diffusa come proprietà fondamentale.
IA e transumanesimo: ipotesi di “upload” dell’identità sollevano la domanda se trasmetterebbero davvero l’anima o solo un duplicato funzionale.
Jung usa anima in senso diverso: archetipo del femminile nella psiche maschile (e animus il maschile in quella femminile). Non è sostanza vitale, ma figura simbolica che media accesso all’inconscio e all’immaginazione.
Tema | Nodi problematici | Domande aperte |
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Identità personale | Se l’anima esiste, garantisce continuità oltre la variazione biologica e psicologica? | Che cosa sopravvive: memoria, carattere, o un “sé” nudo? |
Libero arbitrio | Un’anima immateriale fonda la responsabilità morale, ma come interagisce con leggi fisiche? | È conciliabile con neuroscienze che mostrano basi cerebrali delle decisioni? |
Immortalità | Argomenti a favore (Platone, esperienza religiosa) vs. obiezioni empiriste e materialiste. | L’idea di anima è necessaria al senso della vita, o sostituibile da altre narrazioni? |
Rapporto corpo-mente | Dualismo, monismo, idealismo, “neutral monism”. | Modelli emergentisti offrono un terzo percorso convincente? |
Polisemica: anima può significare principio vitale, identità psichica, coscienza, archetipo o persino dato informazionale.
Irresistibilmente attuale: anche se la parola compare meno nei papers scientifici, i dilemmi che l’hanno generata (coscienza, identità, libertà, morte) rimangono centrali.
Dialogica: ogni discorso sull’anima mette in gioco epistemologia (che cosa possiamo sapere?), ontologia (che cosa c’è?) e pratica esistenziale (come dovremmo vivere?).
Ti interessa di più l’aspetto filosofico‐teoretico, quello scientifico-neuroscientifico, oppure l’uso psicologico e simbolico del termine? Posso zoomare ulteriormente su uno di questi, proporre una bibliografia essenziale o discutere il tema in chiave comparativa con tradizioni non occidentali. Fammi sapere!