Relazione tra "Sapere" e "Conoscere"

Fonte: ChatGPT

Relazione tra Sapere e Conoscere

In italiano, i verbi "sapere" e "conoscere" condividono l’idea di “avere una qualche forma di conoscenza”, ma si distinguono per sfumature di significato e per l’uso in contesti differenti. La distinzione principale può essere riassunta così:

  1. Sapere

    • Riguarda soprattutto la conoscenza di fatti, informazioni, abilità e competenze astratte o teoriche.
      • Esempio: “So che oggi pioverà” (informazione), “So parlare francese” (abilità).
    • Ha una connotazione più “intellettuale” e diretta, si focalizza sul contenuto della conoscenza (“sapere che…”), su cosa si sa.
    • Può indicare anche la capacità di svolgere un’azione (“sapere fare qualcosa”), che in italiano è espresso quasi sempre con “sapere verbo all’infinito”.
      • Esempio: “So suonare il pianoforte”.
  2. Conoscere

    • Riguarda la conoscenza diretta, esperienziale o relazionale di qualcuno o di qualcosa.
      • Esempio: “Conosco Maria” (relazione con una persona), “Conosco bene Roma” (esperienza di un luogo), “Conosco questa canzone” (ho familiarità con essa).
    • Implica, almeno in origine, un rapporto personale o un’esperienza vissuta che ci mette in contatto con l’oggetto o il soggetto conosciuto.
    • È più vicino all’idea di “essere entrato in contatto con” o “avere familiarità con”.

Nella lingua di tutti i giorni

  • Sapere si usa soprattutto con:

    • Informazioni oggettive: “So (che) la riunione è stata rimandata.”
    • Capacità/abilità: “So nuotare.”
    • Frasi introdotte da “che”: “So che hai ragione.”
    • Domande indirette: “Sai dove si trova la stazione?”
  • Conoscere si usa soprattutto con:

    • Persone: “Conosco tuo fratello da anni.”
    • Luoghi: “Conosco bene Parigi.”
    • Cose o situazioni che si sperimentano in prima persona: “Conosco il problema di cui parli.”

Da un punto di vista filosofico-culturale

  • Sapere (dal latino sapere, che originariamente significa anche “avere sapore”, “assaporare”) è connesso alla “sapienza”, cioè all’aspetto della comprensione profonda. In alcune correnti di pensiero, “sapere” richiama l’idea di una conoscenza più “riflessa” o “distillata”.

  • Conoscere (dal latino cum gnoscere, “venire a sapere insieme”, “venire a contatto”) evoca un’idea di relazione: si conosce qualcosa o qualcuno perché ci si è entrati in contatto, si è fatta esperienza diretta.

In sintesi, sebbene “sapere” e “conoscere” siano due forme di “avere conoscenza” (e talvolta in italiano contemporaneo possano sembrare intercambiabili), la differenza risiede nel tipo di rapporto che si ha con l’oggetto della conoscenza: più “astratto” e informativo per “sapere”, più “diretto” e relazionale/esperienziale per “conoscere”.