Relazione tra "Condividere" e "Imitare"

Fonte: ChatGPT

Relazione tra Condividere e Imitare

Condividere e imitare sono due verbi che appartengono allo stesso “circuito” del comportamento sociale, ma ne occupano punti diversi:

  Condividere Imitare
Azione di base Trasmettere qualcosa che già possiedo (informazioni, emozioni, risorse). Riprodurre qualcosa che osservo in un altro (gesti, idee, prodotti).
Direzione Dal sé verso gli altri. Dagli altri verso il sé (e poi di nuovo verso altri).
Intenzione tipica Cooperare, far sapere, mettere in comune. Apprendere, appartenere, competere, a volte innovare.
Risultato sociale Aumenta la disponibilità di contenuti. Aumenta la ridondanza (repliche) e la variazione (adattamenti) di quei contenuti.

Come si incastrano?

  1. Imitazione come “motore” della condivisione culturale

    • Nei neonati: imitano i gesti dei caregiver e, in questo modo, acquisiscono le basi del linguaggio che poi condivideranno con altri.

    • Nelle reti sociali: il “ritwittare” è imitazione della forma (stesso testo/link) ma produce condivisione al pubblico del retweeter.

  2. Condivisione che abilita nuova imitazione

    • Ogni volta che rendo pubblico un’idea (condivido), aumento la probabilità che qualcuno la veda e la replichi (imitazione).

    • Pensiamo ai tutorial su YouTube: condividere → spiegare; imitare → rifare il trucco, il riff di chitarra, la ricetta.

  3. Ricircolo: imitazione↔condivisione

    • Da una copia fedele (imitazione) può nascere una variante creativa; se la variante viene di nuovo condivisa, diventa modello per ulteriori imitazioni. È il ciclo evolutivo dei meme (in senso dawkinsiano).


Differenze che contano

  • Volontarietà: condividere può essere deliberato (“posto una foto”), imitare spesso è anche pre-riflessivo (ad es. mimica facciale).

  • Originalità: condividere non richiede cambiamento del contenuto; imitare può implicare micro-mutazioni (accento, stile, formato).

  • Normatività: molti codici sociali premiano la condivisione (generosità) ma guardano con sospetto l’imitazione se percepita come plagio; eppure l’imitazione rimane la via maestra dell’apprendimento.


Un filo comune: la trasmissione di modelli

  • Neuroscienze: i neuroni specchio mostrano che l’osservazione di un’azione attiva circuiti pronti a riprodurla; ma perché l’azione si diffonda serve un contesto in cui sia condivisibile (visibile, riconoscibile, valutata positivamente).

  • Antropologia culturale: Marcel Mauss parlava di “tecniche del corpo” passate da maestro ad allievo (imitazione) e poi diffuse nel gruppo (condivisione).

  • Filosofia del desiderio mimetico (René Girard): ciò che condividiamo non è solo l’oggetto del desiderio ma la forma del desiderare, appresa per imitazione.


In sintesi

  • Imitare è la meccanica con cui l’individuo acquisisce un modello.

  • Condividere è la logistica con cui il modello circola nella collettività.

Senza imitazione, la condivisione resterebbe un flusso unidirezionale sterile; senza condivisione, l’imitazione non troverebbe materia da copiare. I due concetti, quindi, formano un circuito ricorsivo che alimenta l’evoluzione culturale, dall’apprendimento infantile alle mode di TikTok.