Il bisogno di status è un bisogno universale, profondamente radicato nella psicologia umana e presente in tutte le società. Tuttavia, se ne parla relativamente poco per diverse ragioni:
A differenza di bisogni più facilmente accettabili, come il bisogno di sicurezza o di appartenenza, il desiderio di status è spesso visto come egocentrico, superficiale o immorale. La società tende a premiare chi appare umile e disinteressato al prestigio, mentre chi cerca apertamente status può essere percepito come arrogante o manipolatore.
Esempio: Dire “voglio essere amato” è socialmente accettabile, mentre dire “voglio essere rispettato e riconosciuto come superiore agli altri” lo è molto meno.
Le persone raramente dicono di cercare status. Piuttosto, razionalizzano il loro desiderio di prestigio con altri valori più accettabili:
Esempio: Un medico può dire di voler salvare vite, ma il riconoscimento sociale e il rispetto che il suo ruolo gli conferisce sono parte della motivazione, anche se non lo dice apertamente.
Molte culture contemporanee, soprattutto quelle occidentali, promuovono l’idea di eguaglianza e individualismo. Il concetto di status implica una gerarchia, il che è in contrasto con questi ideali. Tuttavia, nonostante si neghi esplicitamente l’importanza dello status, lo si persegue attraverso altri canali (ad esempio, il numero di follower sui social media).
Esempio: Nei social media si dice che "tutti hanno voce", ma in realtà si crea una nuova gerarchia basata su like, follower e engagement.
Lo status non si manifesta sempre nello stesso modo. In alcuni contesti si misura in potere e ricchezza, in altri in conoscenza e competenza, in altri ancora in autenticità e ribellione (pensiamo ai movimenti controculturali che in realtà creano una loro gerarchia di status).
Esempio: In una tribù amazzonica, lo status potrebbe dipendere dalla capacità di cacciare. In una startup tecnologica, dalla capacità di innovare. Nei circoli intellettuali, dallo sfoggiare cultura e referenze esclusive.
A differenza di bisogni come il cibo o il riparo, che sono misurabili e immediatamente riconoscibili, lo status è relativo e dipende dal contesto sociale. Non esiste un livello “minimo” di status necessario per sopravvivere, e il suo valore cambia in base al gruppo di riferimento.
Esempio: Una persona può essere di alto status in un gruppo e di basso status in un altro. Un influencer con milioni di follower può essere ignorato in un ambiente accademico.
Molti dei discorsi sulla psicologia popolare (libri di self-help, coaching, crescita personale) si concentrano su bisogni più individuali e facilmente gestibili, come la motivazione o la gestione delle emozioni. Il bisogno di status, invece, è fortemente sociale e competitivo, e viene trattato più dalla sociologia o dall’antropologia che dalla psicologia divulgativa.
Esempio: Libri di self-help parlano di "autostima" e "realizzazione personale", ma raramente di status, anche se spesso i consigli dati servono proprio a migliorarlo.
Il bisogno di status è universale, ma viene spesso ignorato o mascherato perché:
Tuttavia, anche se se ne parla poco, il bisogno di status guida enormi aspetti della nostra vita, dalle scelte di carriera alle relazioni personali, fino ai modelli culturali e politici.